BERRETTO
Per ogni tipologia di berretto si creano implicazioni simboliche, culturali e comportamentali che si modificano e cambiano nel tempo assumendo significati diversi e mutevoli.
Il Serto d’alloro rappresentava per eccellenza il simbolo di gloria ed era posto sul capo del generale trionfante. Veniva utilizzato anche come premio nelle gare sportive e in età imperiale attribuito agli imperatori.
L’immagine è strettamente legata alle Olimpiadi, nate nel 776 a.c. ad Olimpia in Grecia ( da cui prendono il nome ) e poi ripresa dai romani.
Nel Medioevo la corona d’alloro veniva utilizzata per incoronare i grandi poeti : immagine comune quella del sommo Dante Alighieri con il capo cinto dal serto.
Dal latino laurea isignis (http://it.wikipedia.org/wiki/Corona_d'alloro) attualmente viene regalata ai neolaureati durante la festa di laurea.
La Corona d’oro ai tempi dei romani era simbolo di vittoria e veniva conferita ai soldati che si distinguevano in battaglia e ai comandanti vittoriosi.
Il generale la indossava dopo un importante vittoria quando veniva proclamato imperator dalle proprie truppe.
La corona d’oro, arricchita con pietre preziose, ancora oggi viene utilizzata dai reali nelle cerimonie ufficiali di alcune Monarchie Costituzionali come l’ Inghilterra.
Il Corno ducale o unicorno veniva portato al di sopra di una cuffia candida dal Doge di Venezia, che rappresentava la suprema magistratura della Repubblica.
Indossato per ogni occasione, veniva tolto solo al cospetto del Papa.
Nel tempo abbellito con pietre preziose e perle.
Fu abbandonato con la caduta della Repubblica.
Simbolo di prestigio e potenza, campeggia tuttora nella bandiera della città di Venezia.
Di Angelo Frentzos, famosissimo stilista greco, il lungo berretto a incrocio con lavorazione a costa.
La forma allungata di questo originale copricapo richiama allo stile del corno ducale, in una reinterpretazione moderna di un indumento così simbolico e solenne.
La Mitria è il copricapo indossato dai vescovi durante le celebrazioni liturgiche e solenni ed a volte anche dai Papi nelle occasioni di celebrazioni e visite ufficiali.
Sono di diversi colori a seconda delle cerimonie e nei secoli sono state arricchite con applicazioni d’oro e pietre preziose.
La Tiara è oggi caduta in disuso.
Era un tempo indossata nelle incoronazioni del Papa fino a Paolo VI che ne sospese l’uso mettendola all’asta per devolvere il ricavato ai poveri e sostituendola con la mitra.
Il camauro è il copricapo indossato dai Papi in occasione delle uscite invernali.
E’ confezionato in velluto rosso e bordato da ermellino bianco o piume di cigno.
Attualmente è utilizzato da Benedetto XVI, reintrodotto dopo più di 40 anni, per le udienze generali.
Berretto in filato di lana merinos extra-fine con caneté alto a coste del famoso stilista californiano Rick Owens. Il capo presenta su un lato un originale logo di colore in contrasto.
Il capello da cowboy è a falda larga sia per proteggere dalle intemperie climatiche, sia per abbeverare i cavalli o sventolarlo per deviare il bestiame.
E’ un capo di abbigliamento indossato tipicamente dai lavoratori dei ranch dell’Ovest e del Sud degli Stati Uniti, del Canada e del Messico.
Risente dell’influenza dei sombreri messicani e dei cappelli usati dai reggimenti di cavalleria americani.
Comodi ed eleganti, con falda larga, i cappelli di Angelos-Frentzos ( il più importante stilista greco) riscoprono la funzionalità del cappello da cowboy.
Di originale paglia di Firenze, è ideale per riparare dal sole e dal calore, grazie al suo materiale fresco e leggero.
Il glamour però non può mancare: pizzo chantilly, catene di strass swarovski, bottoni zigrinati, bande di Grosgrain per arricchire di fascino e charme, trasformandoli in eleganti accessori anche per serate speciali.
Modello valorizzato da un elegante pizzo di Chantilly e una brillante catena di strass di Swarosky, ideale per momenti di affascinante sensualità.
Luminosi bottoni zigrinati in fil di ferro dorato e strass swarosky, per abbinare all’eleganza un tocco di fantasia.
Banda nera di Gros Grain, leggera ed elasticizzata, per un comfort senza limiti e di gran classe.
Il borsalino è un cappello di feltro soffice e prende il nome dall’omonima azienda italiana.
Nasce negli anni ’20 come accessorio per l’abbigliamento maschile della classe agiata.
Nel Novecento il cappello da uomo assume infatti un nuovo significato simbolico rispetto al secolo precedente, evidenziandone la funzione sociale fino a diventare espressione di appartenenza politica. (http://www.favolosi-cappelli.it/) Verso la metà degli anni ’50 sembra perdere questa ruolo, ma continua ad essere famoso perché indossato da personaggi celebri ( fra i più famosi Gregory Peck, Federico Fellini, Humphrey Bogart in “Casablanca”,)
Infine, con gli anni, viene prevalentemente associato all’abbigliamento della malavita portato da detective e gangester ( ad esempio il temutissimo Al Capone)
Cade in disuso negli anni ’70 usato quasi esclusivamente da uomini anziani e tradizionalisti.
In anni recenti ha subito un forte revival presentato anche in colori diversi e usato in maniera casual anche dal pubblico giovane.
La coppola è il classico berretto siciliano che nel primo ‘900 veniva utilizzato come driving cap, ovvero berretto per guidare. Era infatti ideale per la sua forma più schiacciata rispetto ai cappelli tradizionali, rimanendo ben saldo al capo senza volare via durante la guida. (http://www.lacoppola.com/storia/sociologia.htm ).
In seguito incomincia ad essere indossato prevalentemente dal popolo, anche non sembra esistere un collegamento preciso tra coppola e classi sociali più povere.
Esistono infatti foto che ritraggono famosi personaggi dei ceti alti portare la coppola con fierezza e senza indugio.
Solitamente in tweed, il nome deriva da cap, cappello in inglese, che probabilmente in siculo fu allungato e adattato.
Viene poi associato indissolubilmente all’abbigliamento del mafioso classico.
Personaggi famosi indossarono la coppola: da Filippo di Edimburgo a Picasso da John Wayne al monello di Chaplin.
Ancora usato per un abbigliamento speciale e un look particolare.
La coppola viene spesso associata ai macrò parigini, i protettori di prostitute, che spesso indossavano questo copricapo.
I designers statunitensi Jan e Carlos decidono di riproporre la coppola alla francese, presentandola in lana lavorata a mano per uno stile più giovane e una vestibilità senza paragoni.
Come loro stessi affermano, i capi d’abbigliamento devono essere liberi da convenzioni e devono trascendere le stagioni. Reinventando la coppola dei macrò parigini, questi incredibili stilisti sono riusciti ad inventare un nuovo modo di vestire, al di sopra di ogni regola ed ipocrisia.
Berretto alla francese di lana grossa lavorata a mano, per un look giovane e anticonvenzionale.
La Kefiah è il copricapo tradizionale della cultura araba, che può essere di seta, cotone o lana.
Ha una sua particolarità in base ai colori: bianca e nera associata all’OLP e ad Al Fatah, bianca e verde associata all’islamismo e ad Hamas, bianca e rossa simbolo del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP).
Negli anni ’30 diventa il simbolo del patriottismo palestinese: per Yaser Arafat diventa elemento distintivo del suo abbigliamento.
La moda si è impossessata di questo accessorio creandolo in vari colori, arricchito da ciondoli e ornamenti.
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